ARTICOLI03 OTTOBRE 2022

Alukina nella gestione degli inestetismi cutanei e del cuoio capelluto

La dermatite seborroica è una malattia che ben conosciamo perché affligge molte persone nel mondo, in particolare i neonati (prevalenza 70% entro i primi 3 mesi di vita) e i giovani adulti (picco di incidenza nella terza e quarta decade di vita). L’impatto nella quotidianità di chi ne soffre è altissimo, considerando che si manifesta in aree estetiche e socialmente rilevanti come il volto e il cuoio capelluto. La quasi totalità dei pazienti lamenta desquamazione, eritema e prurito che mal si tollerano in una normale vita di relazione. 
Tale quadro è peggiorato spesso da una certa componente psicosomatica, confermata dalla letteratura che riporta casi di riacutizzazione della dermatite appena successivi ad eventi o periodi stressanti. 

La natura cronico recidivante della patologia porta chi ne soffre a riferirsi al dermatologo solo in casi estremi, dopo un primo contatto a scopo diagnostico. Sono di comune riscontro per noi dermatologi, casi trattati in automedicazione o su consiglio del farmacista o del medico di famiglia con preparati erboristici, steroidi topici e integratori alimentari. I risultati di questi trattamenti sono spesso efficaci nel breve periodo, ma possono lasciare esiti pigmentari, indurre flogosi, e soprattutto non forniscono risultati duraturi. 

Gli scopi perseguiti dalle terapie e dai trattamenti dermocosmetici attualmente disponibili in commercio sono infatti molteplici e sinergici: eradicare la Malassezia spp, ridurre la componente infiammatoria, bloccare la desquamazione e modulare la secrezione sebacea. 

Agenti antimicotici, corticosteroidi, immunomodulatori e cheratolitici sono i principali attivi utilizzati, tuttavia, non tutti possono essere utilizzati per lunghi periodi o sono scevri da effetti collaterali. 
Ad esempio, la terapia steroidea (tanto utilizzata in automedicazione o su consiglio di non esperti), induce solo un miglioramento iniziale parziale per poi ricadere in riacutizzazioni a causa dell’alterazione della normale composizione del microbiota cutaneo; così come alcuni agenti cheratolitici, che possono causare bruciore o dermatite irritativa se utilizzati in soggetti particolarmente sensibili o per lunghi periodi.

L’utilizzo di antimicotici è attualmente una delle prime scelte terapeutiche con comprovata efficacia; tuttavia, agisce solo contro una delle cause patogenetiche della dermatite seborroica con conseguente ricaduta alla sospensione terapeutica. 

Così come per altre condizioni legate alla iperproduzione sebacea, come ad esempio l’iperseborrea e l’acne, anche nella dermatite seborroica è auspicabile ricorrere a trattamenti combinati farmaco-cosmetico che agiscano contro target diversi in sinergia. 
Per la gestione degli inestetismi cutanei provocati dalla dermatite seborroica, l’Alukina, un attivo costituito da 3 ingredienti funzionali, acido 18beta glicirretico, retinil palmitato e bisolfato di alluminio e potassio, ha mostrato un’azione rispettivamente sulla secrezione sebacea, sull’infiammazione, sulla desquamazione e sulla popolazione microbica. 
In particolare, il bisolfato di alluminio e potassio presenta un’azione sebostatica nonché vasocostrittiva, con conseguente riduzione dell’eritema.

Gli studi clinici condotti utilizzando questo attivo hanno mostrato efficacia su tutti i segni e sintomi della dermatite seborroica (eritema, desquamazione e prurito) già dopo 3 settimane di utilizzo continuativo per 2 volte al giorno. Tale efficacia si è mostrata mantenuta nel tempo in circa il 70% dei pazienti dopo 6 mesi di trattamento con shampoo contenente Alukina. 

L’utilizzo continuativo per periodi così lunghi non ha mostrato effetti collaterali sostanziali, data l’azione eudermica di questa formulazione. Essa, infatti, non contiene sostanze cheratolitiche che in alcuni casi, possono innescare effetti pro-infiammatori ed alterare il normale microbiota cutaneo. 
L’associazione di acido 18beta glicirretico, retinil palmitato e bisolfato di alluminio e potassio, infatti, normalizza le alterazioni del film idrolipidico della cute e rinforza la barriera cutanea mentre ripristina il normale equilibrio tra le specie microbiche e la secrezione sebacea

Questo attivo è di conseguenza, un valido alleato per la gestione e il mantenimento della remissione delle manifestazioni della dermatite seborroica, nonché di tutte le manifestazioni cutanee legate alla presenza di Malassezia spp, desquamazione e iperseborrea. 

Federica Osti
Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia, AUSL Romagna